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Vitrectomia
Cosa è?
La vitrectomia è una chirurgia oculare che si utilizza per estrarre il vitreo (una gel che riempie il bulbo oculare). Questo procedimento si realizza anche quando si deve operare direttamente sulla superficie retinica anche in buone condizioni del gel vitreo.
In quali casi si esegue?
Esistono varie patologie oculari, principalmente
della retina, che richiedono una vitrectomia:
Esami preoperatori
Prima dell'intervento si esegue un esame oculare completo, e a volte una ecografia oculare.
Vengono anche eseguiti spesso altri esami come:
Durante l'intervento
Questo intervento si realizza con strumenti dedicati che vengono introdotti all'interno del globo oculare attraverso microincisioni nella parete esterna (sclera).
Alcuni strumenti utilizzati sono: una luce a fibra ottica per illuminare la retina, una cannula di irrigazione per mantenere la pressione oculare e uno strumento che taglia ed estrae il gel vitreo. A volte si utilizzano forbici, pinze, sonde laser e altri strumenti a seconda della patologia retinica.
L'intervento si esegue in anestesia locale con puntura peribulbare e può durare fino a due ore a seconda della patologia della retina.
Alla fine dell'intervento si è soliti iniettare nell'occhio una miscela di gas o un tamponante oleoso (olio di silicone) che hanno la funzione di riparare il distacco di retina, chiudere un foro maculare o risolvere altre alterazioni.
Occasionalmente questa chirurgia si associa in combinazione all'estrazione della cataratta, come nei fori maculari o nelle membrane epiretiniche o in caso di distacchi retina estesi, in quanto l'intervento stesso di vitrectomia induce una rapida opacizzazione del cristallino nei mesi dopo l'intervento.
Precauzioni
Dopo la chirurgia l'occhio viene bendato e il paziente può tornare a casa. La medicazione avviene il giorno seguente. La terapia per alleviare i sintomi e l'infiammazione dell'occhio è con colliri.
Generalmente il paziente operato può fare una vita normale, a meno che non sia stato iniettato del gas all'interno dell'occhio al termine dell'operazione.
Il gas viene riassorbito spontaneamente ma lentamente, in un periodo di tempo che può variare da settimane a mesi a seconda del tipo di gas usato.
Quando l'occhio è pieno di gas, la vista è molto bassa. Col riassorbirsi del gas, si manifestano differenti effetti visivi che vanno scomparendo completamente.
Mentre il gas si riassorbe, il paziente non deve viaggiare in aereo o salire oltre gli 800-1000 metri soprattutto rapidamente.
Rischi
I rischi di una vitrectomia sono inferiori ai benefici che si ottengono per migliorare la vista dopo l'intervento.
Alcuni dei rischi sono il sanguinamento postoperatorio, il distacco di retina, aumento della pressione oculare, cataratta o infezioni.
La vitrectomia è una chirurgia oculare che si utilizza per estrarre il vitreo (una gel che riempie il bulbo oculare). Questo procedimento si realizza anche quando si deve operare direttamente sulla superficie retinica anche in buone condizioni del gel vitreo.
In quali casi si esegue?
Esistono varie patologie oculari, principalmente
della retina, che richiedono una vitrectomia:
- Retinopatia diabetica
- Distacco di retina
- Malattie della macula come membrane epiretiniche o fori maculari
- Alterazioni secondarie a infiammazioni dell'occhio come uveiti
- Patologie legate alla miopia
- Ferite o traumatismi oculari
Esami preoperatori
Prima dell'intervento si esegue un esame oculare completo, e a volte una ecografia oculare.
Vengono anche eseguiti spesso altri esami come:
- OCT per analizzare nel dettaglio la morfologia della macula e le sue patologie
- Fluorangiografia per analizzare la perdita di fluido o danni ai vasi sanguigni retinici
Durante l'intervento
Questo intervento si realizza con strumenti dedicati che vengono introdotti all'interno del globo oculare attraverso microincisioni nella parete esterna (sclera).
Alcuni strumenti utilizzati sono: una luce a fibra ottica per illuminare la retina, una cannula di irrigazione per mantenere la pressione oculare e uno strumento che taglia ed estrae il gel vitreo. A volte si utilizzano forbici, pinze, sonde laser e altri strumenti a seconda della patologia retinica.
L'intervento si esegue in anestesia locale con puntura peribulbare e può durare fino a due ore a seconda della patologia della retina.
Alla fine dell'intervento si è soliti iniettare nell'occhio una miscela di gas o un tamponante oleoso (olio di silicone) che hanno la funzione di riparare il distacco di retina, chiudere un foro maculare o risolvere altre alterazioni.
Occasionalmente questa chirurgia si associa in combinazione all'estrazione della cataratta, come nei fori maculari o nelle membrane epiretiniche o in caso di distacchi retina estesi, in quanto l'intervento stesso di vitrectomia induce una rapida opacizzazione del cristallino nei mesi dopo l'intervento.
Precauzioni
Dopo la chirurgia l'occhio viene bendato e il paziente può tornare a casa. La medicazione avviene il giorno seguente. La terapia per alleviare i sintomi e l'infiammazione dell'occhio è con colliri.
Generalmente il paziente operato può fare una vita normale, a meno che non sia stato iniettato del gas all'interno dell'occhio al termine dell'operazione.
Il gas viene riassorbito spontaneamente ma lentamente, in un periodo di tempo che può variare da settimane a mesi a seconda del tipo di gas usato.
Quando l'occhio è pieno di gas, la vista è molto bassa. Col riassorbirsi del gas, si manifestano differenti effetti visivi che vanno scomparendo completamente.
Mentre il gas si riassorbe, il paziente non deve viaggiare in aereo o salire oltre gli 800-1000 metri soprattutto rapidamente.
Rischi
I rischi di una vitrectomia sono inferiori ai benefici che si ottengono per migliorare la vista dopo l'intervento.
Alcuni dei rischi sono il sanguinamento postoperatorio, il distacco di retina, aumento della pressione oculare, cataratta o infezioni.
Specifiche
PATOLOGIA
distacco di retina
o
retinopatia diabetica
o
foro maculare
o
membrana epiretinica
ANESTESIA
locale con puntura
DURATA
30-120 minuti
NEL POSTOPERATORIO
riposo e terapia
CONTROLLI
1 giorno dopo l'intervento
TERAPIA
con colliri
REINTERVENTO
si può reintervenire in caso di insuccesso
*terapia e controlli postoperatori possono variare su decisione del medico curante